Mala
Con il termine sanscrito mala si indica un rosario, ovvero una corona composta da grani avente lo scopo di numerare i mantra, le preghiere e formule rituali, è diffusa presso le religioni originarie dell'India.
In sanscrito si trova anche:
# Aksamala che significa "rosario composto da semi" infatti é realizzata con i Rudraksha, i semi sacri.
# Japamala é composto da japa "mormorare" e mala "rosario da preghiere", quindi "rosario per mormorare le preghiere".
Originatosi in India almeno dal II secolo a.C., quando fu raffigurata negli affreschi delle Grotte di Ajanta, la mala si diffuse in tutti i paesi asiatici che furono influenzati dalla diffusione del Buddhismo.
Normalmente é composta di 108 grani (o in multipli di 9), numero ricorrente nella numerologia buddhista e dai vari significati, la mala può essere costituita di grani di varia natura: dalle perle al legno di sandalo, alle ossa bovine o di yak nell'area di cultura tibetana.
La pratica vuole che la mala venga utilizzata per mantenere il calcolo delle recitazioni senza distrarre la mente dalla pratica religiosa con un calcolo numerico mentale: ad ogni recitazione la mano destra sgrana di un elemento della mala in senso orario, mantenendo quindi un rapporto con la circumambulazione solare, ovvero oraria, degli Stupa e con l'analogo modo di procedere all'interno dei templi buddhisti.